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Category Archives: Biografia

CHI E’ MARCO CAMENISCH?

Marco Camenisch, nato nei grigioni nel ’52, è un anarchico ecologista che alla fine degli anni ’70 compie una serie di azioni di sabotaggio contro l’industria nucleare in Svizzera, colpendo con la dinamite un traliccio dell’alta tensione e, successivamente, i piloni ed i trasformatori di una centrale idroelettrica nel Canton Grigioni. L’anno seguente, insieme Rene Moser, viene arrestato e condannato a 10 anni. Detenuto nel carcere di Regensdorf, nel Canton Zurigo, nel dicembre del ’81 Marco evade insieme ad altre 3 persone, e da quel momento inizierà una latitanza lunga 10 anni.

Nel dicembre ’89, a Brusio nel Canton Grigioni, una guardia di confine viene uccisa da un colpo di pistola. Gli inquirenti addosseranno la responsabilità di questo omicidio a Marco, il quale, nega ogni coinvolgimento.

La latitanza di Marco termina nel novembre del ’91, quando ad un posto di blocco dei carabinieri nelle vicinanze di Massa, in Italia, alla richiesta dei documenti, Marco estrae la pistola e ne nasce una sparatoria nel quale sia lui che un’altro carabiniere rimangono feriti. Marco é arrestato e l’anno seguente, al processo nel tribunale di Massa Carrara, é condannato a 12 anni sia per il ferimento del carabiniere che per una serie di sabotaggi a tralicci dell’alta tensione avvenuti in Toscana.

Scontati i 12 anni di galera in Italia, nel aprile del 2002, Marco viene estradato in Svizzera, dove tra continui traferimenti da un carcere all’altro, nel 2004, dovrà affrontare un nuovo processo dove, tra le altre accuse, spunta quella dell’uccisione della guardia di confine grigionese. Marco viene condannato ad ulteriori 17 anni di galera.

Nel maggio 2012, scontati i due terzi della pena, Marco potrebbe usufruire di una liberazione condizionale, com’è da prassi. Questa liberazione anticipata gli è però, da due anni a questa parte, sistematicamente negata, facendo leva sulla sua identità di rivoluzionario che, nonostante i ventidue anni spesi nelle carceri, Marco ha mai rinnegato. Le sue idee, cosi come il suo coinvolgersi, da dentro, alle lotte che fuori continuano a nascere e svilupparsi, partecipando attraverso scritti, lavori di traduzioni ed iniziative di sciopero della fame e del lavoro carcerario, vengono considerati dalle autorità un chiaro segnale di una persona che non si è piegata davanti al dente avvelenato della repressione e che non ha mai permesso al carcere di annientare la sua persona, le sue idee e pratiche rivoluzionarie. Per tanto, continua ad essere considerato una persona socialmente pericolosa.

Messa in questione però non c’è solo la possibilità per lui di usufruire della libertà condizionale anticipata ai due terzi della pena, bensì, a questo punto, persino la possibilità che lui possa uscire a fine pena avvenuta, prevista per il 2018, è tutt’altro che assicurato, considerando come lo spettro di un internamento oltre il fine pena è gia stato ventilato a più riprese dagli uffici della Feldstrasse, l’autorità carceriaria del Canton Zurigo che amministra il suo caso.

Anche per questo negli ultimi anni si sta rilanciando la solidarietà attiva a Marco non lasciandolo solo nelle mani del nemico in questi momenti cruciali per il suo rilascio.