Una vita ribelle, non sono solo parole. È la quotidianità per coloro che non accettano di sottomettersi alla civilzzazione tecno-industriale, traducendola con una conflittualità permanente verso la società del domino e gli individui che la sostengono.
Marco Camenisch ha scelto questo sentiero anni fa e continua tutt’oggi, nel mondo sono molti gli individui che hanno deciso di percorrerlo, e noi con loro. Finire in galera potrebbe essere per tutti una conseguenza di questa scelta, così è successo a Marco. Non vogliamo lasciarlo solo.
Prigioniero ormai da più di 20 anni, Marco sta vivendo sulla sua pelle le evoluzioni del sistema carcerario, dove la psichiatria assume un ruolo sempre più centrale.
Ogni forma di ribellione che viene considerata un pericolo per la società carcerararia -dentro e fuori le mura- è definita una patologia da curare. Sopratutto chi intenzionalmente intraprende le vie dell’illegalità viene psichiatrizzato e isolato.
Porsi contro questa società che sfrutta e opprime, per noi significa anche lottare contro uno dei sistemi che la fonda: quello delle prigioni.
Per la liberazione totale,
Per l’anarchia.